mercoledì 24 marzo 2010

Et si l'on bougeait a' gauche, nous aussi?...Mais pas trop non plus






Scrivo a distanza di due giorni dalla elezioni regionali in Francia, elezioni che hanno segnato il quasi en plein della gauche. Tutte le regioni, tranne una (L' Alsace) infatti registrano la vittoria di coailizioni di sinistra, per lo piu' formate dal Partito Socialista - Verdi - altre formazioni piu' o meno sinistroidi.

In realta', la gran parte delle regioni in questione era gia amministrata da coalizioni "opposte" al partito di maggioranza parlamentare, ovvero l'UMP del buon Sarko e della bonissima....anche se ultimamente un po' Botexizzata Carla'.

Che considerazioni trarre da questo repentino scatto d'orgolgio della "sinistra transalpina" in vista delle ormai imminenti elezioni regionali nel Nostro, piu' o meno bene-amato Bel Paese?

Credo che le elezioni francesi abbiano messo in rilievo almeno tre aspetti degni di nota...almeno in Francia:
  • la vittoria dell'astensionismo....quasi la meta' degli aventi diritto non si e' recata alle urne;
  • una certa stanchezza verso la politica gossippara e tutto paillettes, fatta di belle faccie ed anche qualche bella gnocca, che da qualche tempo caratterizzava i piani alti dell'Elysee....ivi compresa la "nostra" Carla'.... e di conseguanza la riaffermazione della capacita' tutta francese di PUNIRE la propria classe dirigente....
  • la dimostrazione che la sinistra....Partito Socialista....per poter vincere ha bisogno di cercare alleanze, nuove, rinnovate...o vecchie che siano
Detto cio'....cosa potremmo aspettarci dalle italiche urne il prossimo week end? dopo una campagna elettrale senza campagna, senza nanche troppa Carfagna, con poca gente in Piazza, con poca gente in telvisione....con tanata gente davanti alla telvisione, con qualche lista presentata regolarmente, con qualche altra non pervenuta, con altre rientrate dal buco della serratura?

Con una "destra" che sempre piu' si arrampica attorno alla fgura del suo Leader, il quale a sua volta si arrampica ...o si abbassa al cospetto dell'orda Leghista (vero ago della bilancia ed istrione all'interno dell'armata di governo), con una "sinistra' che piu' che mai NON c'e'...che crea alleanze diverse e diversificate, quasi seguendo gli umori del giorno e senza mai - ancora una volta, l'ennesima - presentare ai propri elettori uno straccio di programma, nemmeno due righe...nemmeno due?
...
Pensate riusciremo anche noi ad seguire "l'esempio" dei "cugini d'oltralpe"(i vostri...)?
  • se ci impegnamo, tutti assieme...forse riusciremmo a raggiungere i loro stessi livelli di astensionismo....
  • sicuramente, almeno per ora, non infliggeremo punizioni elettorali solo per il semplice fatto che i nostri governatori amano circondarsi di zoccole e burattini.....anzi....
  • e le alleanze del PD? dove sono....e con chi sono?....nemmeno nel Lazio, il PD riesce a far campagna elettorale e a sostenere in maniera chiara e decisa il "proprio" candidato?
E se anche noi lunedi ci ritrovassimo un po piu' a sinistra? ma a quale sinistra saremo confrontati?

accetto suggerimenti.....



4 commenti:

Antonio ha detto...

Alle regionali francesi ci sono 5 milioni di voti in meno, da 26 a 21; la sinistra vince perché scende da 13 a 11.3 (-1.7 milioni), mentre la destra ne perde 2 (da 9.5 a 7.5) e il Fronte Naz. 1.3 (da 3.2 a 1.9). Tutti in discesa, insomma. Sorprendenti anche i dati sui seggi francesi nel passaggio 2004-2010: socialisti e alleati stretti salgono da 714 a 754, i Verdi da 159 a 263, ma Comunisti e annessi scendono da 191 a 102; il Modem crolla da 69 a 10; il Fronte scende quasi come i Comunisti da 156 a 118; l'Ump sale da 421 a 460 (cit. da Ceccanti).

Letta così, la cavalcata rosso-verde in Francia sembra meno impetuosa. Sono le regionali d'oltralpe l'avvio di una nuova stagione progressista in Europa? Non so. Non credo: troppo diversi i contesti, troppo forte l'astensionismo. In Spagna e UK non mi pare si vada verso approdi progressisti. In Italia mi pare che tutto possa essere deciso dai risultati in Lazio, Campania, Piemonte. La prima sembra stia volgendo verso un'inaspettata vittoria per la Bonino (che tutto fa, tranne campagna elettorale...maledetti radicali!) . La seconda, nonostante la stoica rincorsa deluchiana, mi pare abbia deciso di voltare pagina, consegnandosi mani e piedi ai casalesi ed al mostro demitian-mastellian-pomiciniano. La terza, darà il senso dei futuri equilibri all'interno della maggioranza. Se la Lega conquista il Piemonte, oltre al Veneto blindato, comincerà a battere cassa davvero nei palazzi romani. E per Berlusconi, prima ancora che per gli italiani, soprattutto del Sud, saranno guai. E poi c'è la Puglia, dove pare che le cose si stiano mettendo bene, nonostante si debba andare con i piedi di piombo. Alzi la mano chi l'avrebbe detto meno di un mese fa!

Il problema principale, a mio avviso, è che si stia puntando troppo sull'astensionismo dell'elettorato berlusconiano. Un'errore già commesso in passato e che non tiene conto dell'offensiva mediatica che il Cav sta portando avanti in questi giorni nei programmi di rincoglionimento quotidiano (fascia mattutina, fascia primo pomeriggio). E' quello il segmento tentato dall'astensionismo. Ma Berlusconi sa come mobilitarlo e, forse, ci sta riuscendo. Con un aiutino non da poco dei giudici di Trani.

Alla fine, il timore che all'indomani del voto, anche questa volta, non abbia perso nessuno, a destra come a sinistra, è forte. Uno status quo che aiuta le oligarchie delle diverse forze in campo, rinviando sine die, soprattutto a sinistra, il momento della rinascita.

Alla fine, resto abbastanza positivo. A meno che non succeda l'impensabile, con qualche regione rossa (Umbria?) che, seguendo il trend delle ultime europee, faccia lo scherzetto al Pd ed agli alleati. Lì sarebbe davvero Caporetto. Non c'è Piemonte, Lazio o Campania che tenga.

Anonimo ha detto...

http://www.ilmanifesto.it/archivi/commento/anno/2010/mese/03/articolo/2519/

Anonimo ha detto...

Della Francia conosco troppo poco per esprimere giudizi, oltre a notare che i Socialisti non hanno brillato per novità di proposte e che il mito della politica trasversale - che premia il merito delle persone sull'appartenenza - rimane tale, appunto.

Come sembra suggerire Obama, la politica degna di nota è quella delle scelte decise: sanità, diritto universale, sì/no. La gentile arte di crearsi nemici è anche la strada per farsi gli amici, meglio ancora se per obiettivi sensati.

Lasciatemi dire che nel panorama italiano è la Lega l'unico soggetto a esprimere queste scelte. Non a caso verrà premiata. Non ho paura di fare innorridire se dico che mi augurerei lo stesso per Fini. Se Vendola riuscirà, come spero, a mantenere una Regione cui ha imposto uno stile proprio, sarà il secondo caso.

Quando Bersani avrà imparato a tenere in alto la testa mentre bofonchia nei microfoni e ad assumere il tono di un leader nelle sue dichiarazioni, invece che quello di un Balotelli a cui chiedono se vuole andare al Milan, forse anche il PD avrà una chance.

Due simpatici aneddoti:

- a Roma, il simbolo della Polverini (campo rosso-PCI, scritta in bianco e timido tricolore in basso) a prima vista l'avevo scambiato con un logo di Sinistra Ecologia Libertà; a Torino, il simbolo dei Moderati per Bresso (sfondo bianco scritta blu, tricolore in primo piano)l'avevo scambiato per quello del PdL. Evidentemente lo 'scambismo' è traboccato al di fuori dei luoghi appartati.

- in Piemonte, regione-chiave per tutto quello che dice Antonio, se non sapessi che ci sono le elezioni, non ne sarei stato trascinato a forza. Ancora non ho incontrato un banchetto, un militante che mi impezza, un'iniziativa di piazza. Adesso che la sinistra ha scoperto i social netuorc, non si dimentichi che la presenza umana - soprattutto nelle campagne elettorali - aiuta.

Peace Love Ecologia & Libertà (per gli ultras)
fede

alfredo ha detto...

Stiamo in ascoltazione (manco medici) dei risultati

http://radiovocenueva.listen2myradio.com/
à plus