giovedì 22 gennaio 2009

il figlio: meritocrazia padana

Anche ieri la stampa italiana ha tenuto a farci sapere che Umberto Bossi si è presentato ad un infuocato vertice di maggioranza sulla riforma della giustizia accompagnato non solo dai ministri e parlamentari leghisti ma anche dal prodigo figlio Renzo, come parte della sua "educazione politica".

Il figlio!! Non bastava Alberto Angela, quello famoso per essere il figlio di Piero...

Così mentre i peones democratici sproloquiano di meritocrazia, gggiovani ggggenerazioni e altre cose di cui non ricordo bene il nome, la concretezza padana ritorna agli archetipi della tradizione celtica: il passaggio dell'autorità di padre in figlio. Pensate a quei poveri sfigati - Maroni, Calderoli...- tutti impegnati a lavorare da mattina a sera per la causa a fianco il Capo per poi vedersi passare davanti il boccoloso Renzo.

Allevato, tra una Pontida e un concerto in Senato alla destra del padre, come condottiero della Nazionale Padana, fiero avversario di libri e insegnanti terroni, spericolato incursionista teorico nel pensiero di Cattaneo (è morto nel 1869!! qualche riferimento più recente?) : la classe dirigente che gli elettori padani prendono sul serio, immagino.

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