giovedì 20 novembre 2008

Le Colline Blu…per una Politica Melancolica


Il titolo di “padre putativo” dell’intero ambaradan – che nel corso del tempo cercherà di trovare una qualche forma di sistematizzazione, seppur dinamica e “leggera” – intervengo in ultimis nel tentativo di definire, per quanto possibile, i limiti dell’esercizio che attraverso le pagine di questo blog intendiamo perseguire.

Ieri notte, quasi casualmente, mi è capitato di imbattermi in una sorta di tesina, che qualche anno fa avevo scritto a conclusione di un corso del primo anno d’ Università in Storia delle Dottrine Politiche il cui titolare - Prof. Schiera - aveva interamente consacrato al concetto/teoria della Melancolia, interpretato come fondamento dello “Stato (Moderno)” Occidentale. Il mio lavoretto ripercorreva, in maniera sommaria, i significati storici della Melancolia, ponendo particolare attenzione all’allegoria dell’opera Melancolia I del Durer (immagine a lato). Voglio ripartire da qui.

Vorrei ripartire dal concetto stesso di Melancolia per pensare al Nostro spazio comune come all’ipotetico orizzonte che l’Angelo Alato del Durer si ostina a scrutare. Quella intrapresa dal melancolico è sempre una ricerca sofferta, talvolta dolorosa, ma al contempo severa, pragmatica sottilmente ironica, e in sistematica tensione verso il futuro, senza però negare l’immanente e i limiti che a questo si accompagnano. Al contrario, cerca invece di far propri questi limiti, servendosene nel tentativo – difficile – di liberare nuove potenzialità nel domani. Blu è poi la tonalità da sempre associata all’atteggiamento del melancolico virtuoso, blu è il colore dello spazio immaginario al quale ci richiamiamo nel nome di questo Blog, come Blu è per me il colore che le colline sembrano assumere quando si confondono con l’orizzonte. Vogliamo puntare a quel limite indefinito, di volta in volta, però, facendo i conti con tutto quello che si situa tra noi (individui, cittadini, europei ed italiani) e quello stesso orizzonte, da pensarsi come virtuoso, migliore. Ognuna di queste intersezioni, ognuno di questi scontri, ciascun incontro – seppur problematico e di difficile comprensione – deve necessariamente rappresentare una rinascita, un nuovo inizio, un nuovo sforzo per propendere verso la riforma. Sono convinto che solo rinascendo si impara veramente.

Fin troppe sono state, all’oggi, le dimostrazioni di falliti o mal concepiti progetti di rinascita nel Bel Paese, troppi gli sguardi rivolti al passato non accompagnati dalla propensione al futuro, ancora di più gli occhi abbassati al presente (per uno degli esemepi recenti…). Vogliamo quindi tentare di rivolgere lo sguardo alle Colline Blu, ovunque esse si trovino, nello sforzo critico di promuovere una politica della Melancolia. Per un’Italia dalle mille colline blu…


Omaggio ad un grande Melancolico…

Se potessi piangere di paura in una casa sola,

se potessi strapparmi gli occhi e mangiarmeli,

lo farei per la tua voce di arancio a lutto

e per la tua poesia che esce gridando.

Così è la vita, Federico,

ecco ciò che può darti l’amicizia

d’un malinconico uomo molto maschio.

Da te stesso, tu sai già molte cose

E altre andrai imparando lentamente

(Pablo Neruda, in occasione dell’uccisione di Federico Garcìa Lorca, 1936)



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