domenica 7 dicembre 2008

Diamo a Cesare quel che è di Cesare, ma anche Dio tiene famiglia

Carissimi,
la mia è una voce palesemente fuori dal coro. Ma siccome non amo sottrarmi, ecco quello che penso: sono sconcertato di come si continui a parlare della Chiesa per luoghi comuni, indirizzandole accuse non dimostrate e spesso preconcette. Farò anche una premessa: non voglio dire che tutto quello che fa la Chiesa è buono. La Chiesa è fatta di uomini e gli uomini, si sa, amano il denaro ed il potere. La Chiesa non è immune dai vizi dell’umanità. Però questa violenza nei suoi confronti proprio non la capisco. Mi sconcerta soprattutto il fatto che la Chiesa continui ad essere il capro espiatorio di un certo pensiero “progressista”, un idolo da abbattere per tutti coloro (e sono sempre di più) che non riescono a capire o che forse non accettano che in Italia e nel mondo (e forse in Italia più che in altre parti del mondo) esitano una fede, una dottrina e soprattutto un pensiero cattolico. Eppure la Chiesa rappresenta centinaia di milioni di persone. Una cosa quindi va detta prima di tutto: l’esistenza della religione e della fede, vera o falsa che sia, va accettata. Molti riti e idee dei credenti possono apparire, all’occhio di un ateo, del tutto assurde. Eppure, vi assicuro che è vero anche il contrario. Il rispetto, dunque, dovrebbe essere reciproco. Parole come “tumore”, “parassita”, “ayatollah”, oltre ad essere palesemente lontane dalla realtà, non si addicono certo ad un dibattito serio sul ruolo, sulla funzione e sulle responsabilità della Chiesa.

Vogliamo provare a dire qualcosa che sia vagamente più oggettivo? Cominciamo con l'analizzare il problema sottopostoci da Thomas e parliamo della questione-scuola. La Chiesa ha chiesto – in buona sostanza – più soldi. Lo Stato glieli dà mentre ne taglia altrettanti se non di più alla scuola pubblica. Di chi è la colpa? Della Chiesa? Ragazzi, mi vien da ridere. La Chiesa è una organizzazione la quale – come chiunque - ha il diritto di dire e di chiedere tutto ciò che vuole. Del resto, si trova in ottima compagnia. I sindacati non presentano forse giornalmente la lista delle loro richieste al governo di turno? E Confindustria, e le altre organizzazioni di categoria? Personalmente, preferisco accontentare la Chiesa piuttosto che Confindustria. Però, nessuno critica Confindustria. E poi, lo Stato non eroga forse contributi all’editoria? Qualcuno se ne è mai lamentato? E al cinema? Qualcuno ha mai obiettato? Tutti vivono di contributi statali in Italia. Personalmente, non vedo cosa ci sia di male a garantire il pluralismo dell’educazione, come si garantisce (o meglio, si dovrebbe garantire) quello dell’informazione o della cultura. Se poi lo Stato favorisce le scuole cattoliche a discapito di quelle pubbliche (il che, sono il primo a dirlo, è sbagliato, sbagliassimo, criminoso) la responsabilità è della nostra classe dirigente, che opera scelte non in base a considerazioni di interesse pubblico bensì di interesse privato (leggi: il proprio, ovvero essere rieletti). E allora perché non prendersela con il governo, piuttosto che insultare a partito preso la Chiesa? La Chiesa cura i suoi interessi, che (nota bene) non sono gli interessi del signor Ratzinger, ma sono gli interessi dei suoi fedeli. I cattolici vogliono scuole cattoliche. Vi pare strano?

Altro capitolo: l’8 per 1000. Personalmente, credo che si tratti di una vergognosa elargizione che è sbagliata in sé, e non certo perché i soldi vanno per di più alla Chiesa. È sbagliata perché rappresenta uno dei soliti fenomeni italiani di spreco e clientelarismo. Idem il 5 per 1000. Entrambi non sono nient’altro che uno strumento per sviluppare e preservare relazioni di potere e serbatoi di voti. Inutile dire che sarebbe molto meglio se lo Stato si limitasse a chiedere ai cittadini i soldi che gli servono veramente, invece di esigere sempre di più con ogni scusa possibile. Certo, la Chiesa il contributo lo prende, e probabilmente non dovrebbe. Dovrebbe rifiutarsi di rendersi complice di questa elargizione “obbligata” (perché in pratica è imposta) dello Stato. La Chiesa in questo modo tradisce se stessa. Nessuna offerta è tale se non è spontanea. Osservando la gente che deponeva l’elemosina al Tempio, Gesù disse: “questa vedova, povera, ha messo più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere”. Ecco, non si può dire che la Chiesa, intesa come sovrastruttura, la pensi allo stesso modo. Ma come ho detto, la Chiesa è fatta di uomini, e gli uomini sono deboli. Eppure, ancora una volta, possiamo davvero addossare la responsabilità alla Chiesa? O forse dovremmo constatare che è il servilismo del potere politico il vero responsabile?

Del resto, io il mio 8 per 1000 lo do alla Chiesa, e non mi vergogno a dirlo. Anche perché la Chiesa spende i soldi molto meglio dello Stato e promuove decine, forse centinaia di migliaia di iniziative in Italia e nel mondo. Non dimentichiamocene. Chi è che vi faceva giocare all’oratorio, quando eravate bambini? Chi toglie i ragazzi dalle strade? Chi assiste i poveri e i malati? Chi si impegna per reinserire socialmente i drogati, gli alcolizzati, gli sventurati? Chi anima la vita sociale e culturale dei piccoli paesi di provincia? Chi, chi, chi? Vi siete mai chiesti cosa diventerebbe l’Italia se la Chiesa sparisse da un giorno all’altro? Sarebbe un disastro sociale. Vergogna, questo non ce lo ricordiamo mai.

Che poi la Chiesa non abbia firmato la convenzione sui diritti dei disabili onestamente non mi sconvolge. Guardiamo ai fatti. La Chiesa per i disabili fa probabilmente di più che tutti gli Stati della Terra messi insieme. La Chiesa non ha firmato per evidenti motivi, che sono di carattere dottrinale. La Chiesa, molto semplicemente, non può firmare. Questo forse non è facile capirlo. Perché la fede o la si ha, o la si trova, ma non la si può spiegare. In ogni caso, va rispettata fino in fondo. Come diceva Voltaire, “non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere”. E poi, pur non firmando, la Chiesa ha esplicitamente raccomandato la ratifica della Convenzione da parte di tutti gli Stati, considerandola «un passo importante sulla via delle pari opportunità». Che dunque si accosti la Chiesa agli ayatollah iraniani…beh, la cosa è così assurda che non vale la pena di soffermarcisi. Perché non ci ricordiamo una volta tanto quanto di buono c’è, anche per un ateo, nella dottrina cristiana? La dignità umana, il rispetto per la vita e per i propri simili, la solidarietà, la difesa dei più deboli, non sono forse concetti di chiara radice cristiana? È proprio il caso di accostare agli ayatollah quella organizzazione che racchiude e custodisce, che piaccia o no, i germi del pensiero occidentale?

Cerchiamo, per favore di essere un po’ più oggettivi. Critiche si. Critiche sempre. Ma critiche circostanziate e ragionate, non sparate virulente. A far quelle son buoni tutti.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

A me della questione della scuola non interessa, non ho letto gli altri interventi. Mi interessa piuttosto che anche le scuole private non facciano schifo,perchè, per quanto finanziate, sono spesso inferiori a quelle pubbliche. Questo dimostra che si può conseguire il bene solo se la privatizzazione è totale, senza aiuti statali.Con questo non boccio gli aiuti di stato, poi dipende, ma agli aiuti preferisco interventi più mirati, come i dazi.
Poi Gabriele, la tua sovrastruttura si muove troppo lentamente: pensa agli omosessuali.La Chiesa si contraddice da sola, contraddice tutte quelle belle paroleche tu non manchi di citare. Anche se però lo fa anche lo Stato, che non rispetta le belle parole della Costituzione.L'Italia è tanto, troppo indietro. E' piena di metastasi. Giorgio

Anonimo ha detto...

Gabriele sono veramente fiera di te, sei molto divulgativo e il tuo discorso è circolare e perfettamente coeso. Bravo!!!Poi non è che sono completamente d'accordo con quanto dici, ma qualcosa sì.Vorrei però che imparassi ad esprimere completamente le tue idee. Vorrei che tirassi fuori te stesso, certo non in questo blog. Ma hai bisogno di scavalcare la sovrastruttura circolare cartesiana e del bon ton dalemiano. Ce la faremo. Insieme, ma sarà per sempre.

alfredo ha detto...

Capisco, Gabriele. Difendi il primo messaggio cristiano - fatti protestante, allora. e' una storia di emancipazioni, la civilta'.
se no', spiegami quale causa serve la chiesa cattolica romana quale istituzione - mi pare rappresenti uno dei principali ostacoli al rinnovamento. non che cio' le sottragga il diritto di praticare advocacy presso le istituzioni repubblicane.
Da entrambi i punti di vista - dottrinale e sociale - mi pare una forza oscurantista; questo pero' e' il mio punto di vista...

Gabriele ha detto...

Caro Alfredo,
non ci siamo proprio se credi che il primo messaggio cristiano sia stato recuperato dai protestanti. I protestanti hanno avuto molti meriti, ma la loro dottrina e' tutt'altro che aderente al cristianesimo delle origini. A volte mi pare che si faccia troppa confusione su questi temi.
La Chiesa intesa come sovrastruttura non e' nient'altro che una guida per la comunita'dei credenti, io credo necessaria. Che poi la Chiesa ostacoli il rinnovamento...per certi versi forse e' vero ma non so, mi pare che ci siano anche qui delle ambiguita'. Quale rinnovamento? Qualcuno me lo vuole spiegare? Siamo sicuri che tutto cio' che e' nuovo sia necessariamente positivo?

Federico ha detto...

Non sono interamente d'accordo con te, Gabri, ma hai dato finalmente una ragione di discussione a questo blog! Almeno la piantiamo di essere sempre tutti d'accordo.
Stavo scrivendo le mie reazioni in un commento, poi mi sono accorto che era diventato un po' troppo lungo e lo trasformo a breve in un post.
Soprattutto questo ultimo scambio alfredo-gabriele merita più di tutto e cercherò di ripassarci sopra.

alfredo ha detto...

dicevo, fatti protestante nel senso che in questo modo ti resta qiantomeno liberta' d'opinione sul messaggio cristiano. per il resto, teologia e' forse fuori tema.
quanto al nuovo, nessuno dice sia buono come tale, per principio. allo stesso modo pero' neppure la tradizione come tale.
il tema allora sarebbe: in quale misura la chiesa cattolica romana, il vaticano, hanno influenzato cio' che e' l'italia adesso?
- tenendo conto del fatto che, probabilmente, senza vaticano non vi sarebbe neppure uno stato italiano -

dossi, radio capital poi?

Gabriele ha detto...

Un ultimo intervento di risposta al nostro lettore Giorgio: il sistema scolastico e' una cosa molto complessa, e una privatizzazione puo' certo funzionare in alcuni contesti, ma non in tutti. Credo che in Italia sia impossibile e sbagliato smantellare l'istruzione pubblica, sia secondaria che universitaria. In ogni caso, gli aiuti di Stato non hanno niente a che vedere con la scuola pubblica. Quella e' tutta un'altra storia. Che poi l'Italia sia indietro credo che siamo tutti d'accordo, anche se forse ci sono sensibilita' diverse su quali sono gli aspetti della nostra arretratezza, e quali invece le ricchezze. Una cosa pero' e' certa: insultandosi gratuitamente a vicenda non si arrivera' mai da nessuna parte. La nostra politica docet.

Anonimo ha detto...

Per aiuti non intendo solo ed esclusivamente la tipologia degli ultimi (Alitalia, fiat,banche), mi pare che non ci capiamo. Non sono per la privatizzazione dell'istruzione, solo non sopporto le vie di mezzo all'italiana che nuocciono al privato(più che altro alla concorrenza) e indebitano il pubblico.Giorgio

thomas ha detto...

Anche se noto che il discorso è ormai passato oltre vorrei aggiungere un paio di commenti miei al post di Gabriele.

Non ho un problema ad accettare che in Italia così come in altri parti del mondo esista una fede e che i credenti intendano praticarla. Ho invece un forte problema se si tenta di imporre la visione del mondo legata alla fede (mi riferisco al matrimonio gay, al diritto all’eutanasia così come anche ad altre questioni simili) a tutti. Non si può negare che in questi campi la Chiesa sia un ostacolo al progresso. Nessuno chiede al Vaticano di celebrare nozze gay in Chiesa o di accogliere il diritto all’eutanasia nella propria dottrina, ma la Chiesa dovrebbe accettare che in un paese come l’Italia per esempio, che almeno sulla carta è uno stato laico vengano garantiti anche i diritti di chi non è credente e non si riconosce nelle posizioni della Chiesa. Non c’è dubbio che buona parte della colpa sia dei nostri politici che si fanno dettare le leggi dalla Chiesa, spesso per propria convenienza elettorale, ma anche un credente non può chiudere gli occhi davanti al fatto che e al modo in cui la Chiesa se ne approfitta.
Poi che con le proprie richieste si trovi in ottima compagnia con Confindustria e varie altre associazioni di categoria è indubbiamente vero, ma, pur non essendo il massimo esperto di dottrina della fede, non mi sembra che il ruolo della Chiesa sia quello di una lobby alla pari di Confindustria (alla quale almeno non spetta l’8 per mille – perlomeno non ancora).
Gabriele ci ricorda che tentando di assicurare fondi per la scuola cattolica la Chiesa fa l’interesse dei cattolici che vogliono potervi accedere. A riguardo ho tre considerazioni da fare: 1) vale ciò che ho appena detto sopra cioè che non mi sembra il ruolo della Chiesa agire come una Confindustria degli interessi economici cattolici e personalmente mi stupisce che questo tipo di atteggiamento non dia fastidio anche e maggiormente agli stessi credenti.
2) Non mi pare strano che i cattolici vogliano scuole cattoliche, ma francamente che se le paghino. Non è accettabile che la collettività debba sostenere economicamente il desiderio di alcuni di avere una scuola religiosa (non necessariamente solo cattolica). Ritorno a ciò che ho detto del mio post: Compito dello stato è garantire una scuola pubblica funzionante e di qualità.
3) non si può non notare l’ipocrisia di una Chiesa che da un lato ha il Papa che predica che soldi e beni materiali non donano la vera felicità e dall’altro continua a chiedere soldi allo stato italiano.

Quanto al modo in cui la Chiesa spende i soldi raccolti con l’8 per mille va ricordato che nel 2005 la CEI spese il triplo per spot pubblicitari per invitare gli italiani a firmare per la Chiesa di quanto poi abbia donato per le vittime dello tsunami in Asia (9 milioni di euro contro 3) e solo il 20 per cento di ciò che viene raccolto dalla Chiesa in totale con l’8 per mille finisce in opere caritatevoli, anche se gli spot della CEI amano mostrarci una realtà diversa. Inoltre quando Livia Turco a suo tempo osò di proporre di destinare parte della quota statale dell’8 per mille a progetti per l’infanzia povera la Chiesa si scagliò contro il tentativo di fare concorrenza alla Chiesa. (fonte La Repubblica). L’esaltazione del ruolo sociale è dunque da prendere cum grano salis anche in luce di ciò che ho detto sopra. Vorrei anche aggiungere che paesi europei in cui la Chiesa gioca un ruolo (per loro fortuna mi viene da aggiungere) minore, non mi sembrano allo sfascio sociale. In questo ambito va ricordato che Robert Putnam nel suo famoso studio sulle tradizioni civiche delle regioni italiane ha trovato tra l’altro anche una correlazione tra lo stato retrogrado di alcune regioni italiane in termini di coscienza civica e il ruolo della Chiesa svolto in esse.

Io da ateo non ho problemi a riconoscere che anche la Chiesa ha avuto il suo ruolo nella formazione dell’Occidente. Trovo però strano che quando periodicamente (come in occasione del dibattito sulle radici cristiane da inserire nella Costituzione europea) da parte dei credenti si tira fuori questo argomento si omettano un paio di cose. Da un lato si omette di ricordare da un lato l’influsso della cultura greca e romana oltreché dell’Illuminismo tanto inviso a Ratzinger sulla formazione dell’Occidente. Vorrei sottolineare che si deve molto soprattutto a quest’ultimo l’affermazione dei diritti e delle libertà dell’individuo. Se oggi abbiamo carte costituzionali, la democrazia e la libertà d’opinione in Europa non lo dobbiamo certo alla Chiesa, che ha storicamente ha sempre tentato di impedire la diffusione di idee che andassero contro la sua dottrina (cito per tutti il caso di Giordano Bruno mandato al rogo). Dall’altro si omettono anche i danni causati dalla Chiesa (soprattutto cattolica, ma non solo). Vorrei menzionarne soltanto alcuni: le crociate, la caccia alle streghe, l’inquisizione, la persecuzione e lo sterminio di ebrei e infedeli. Gabriele mi obietterà che errare humanum est e dunque anche la Chiesa essendo fatta di uomini sbaglia. A me sembra però francamente che per chi pretende di rappresentare e seguire la volontà di Dio e di essere in ciò la guida per i credenti, oltreché di essere infallibili quando parla dal trono di San Pietro, la Chiesa abbia sbagliato e stia sbagliando un po’ tanto..

Per quello che riguarda l’accostamento agli ayatollah posso comprendere che può non piacere ad un cattolico vederselo ricordato, ma è aimè un dato di fatto e non certo colpa mia, che il Vaticano sulla proposta francese riguardo alla depenalizzazione dell’omosessualità si trovi a sostenere la stessa posizione dell’Iran (mentre non risulta alle cronache che la Chiesa abbia mai sentito il bisogno di condannare esplicitamente la persecuzione e l’uccisione di omosessuali in Iran o altrove). Bollare ciò come una sparata semplicistica non la rende meno vera e più che da ridere ritengo ci sia da piangere, ma per via dell’atteggiamento della Chiesa.