lunedì 8 dicembre 2008

Di modernità e finitezza

Parto da un personale coming out: da più tre anni - a Bruxelles avevo qualche problema logistico - sono un lettore appassionato del Foglio del suo direttore, Giuliano Ferrara.

In particolare, credo che le questioni (im)poste da Ferrara intorno ai rapporti tra un ateo e la fede, dunque tra l'uomo moderno e le grandi questioni morali sollevate dal grado di sviluppo del mondo Occidentale, siano degne di un'attenzione molto più profonda di quanto le posizioni laiciste siano mai state intenzionate a concedere. Con il suo metodo urticante (senza il quale non sarebbe l'intelligenza che è), Ferrara ha il merito di rappresentare un posizione profondamente argomentata dei vizi del secolarismo estremo, altrimenti lasciata alla sola critica diciamo "interessata" dei religiosi.

Qui, il punto di Gabriele tocca (non so se intenzionalmente) il cuore del pensiero cattolico dominante: in tutta la serie delle questioni etiche in cui il modernismo liberale, trascinato impetuosamente dalla scienza positiva, procede come un rullo compressore verso la illimitata estensione dell'arbitrarietà dell'individuo e della sua capacità razionale (scelta di abortire, scelta di interruzione delle cure, scelta dell'omosessualità sopra le necessità riproduttive etc), il controcanto religioso si profila come l'unica scienza della finitezza. Lo dice Gabriele in una risposta ad un commento di Alfredo: Siamo sicuri che tutto cio' che e' nuovo sia necessariamente positivo? La dottrina professata da Ratzinger, come teologo e come Papa, assume proprio questa carica antagonistica rispetto alla modernità: l'uomo ha dei limiti nel suo sviluppo, e il messaggio cristiano funge da trincea (metafisica) per arginare gli eccessi di ostentata sicurezza dell'uomo verso la scienza, verso l'individualismo sfrenato.

Riporto a malincuore la barra sulla dimensione più terrena della politica. La Chiesa si è trovata a rappresentare il contraltare (gioco di parole inintenzionale, pardon) alle posizioni liberaliste dominanti dagli anni '60 in poi. Quello che i più irriflessivi (o interessati) chiamano "oscurantismo" - e che dunque giudicano un insopportabile fardello addossato in particolare all'homo italicus - è una posizione ideologicamente più che legittima, direi quasi essenziale. Alla quale si risponde con argomentazioni, non con censura preventiva. Peraltro, il ruolo che la Chiesa (non solo cattolica, fatevi un giretto tra i pastori protestanti tedeschi per saggiarne la flessibilità ideologica su una serie di questioni...) svolge in Europa, è svolto da tutte le altre religioni nel resto del mondo: possiamo prendere gli ayatollah iraniani come un punto di confronto negativo, ma trascuriamo - in nome del nostro altolocato occidentalismo individuale e secolare - il ruolo che la religione musulmana sciita ricopre nell'identità culturale iraniana.

Detto questo, ho scritto che sono un lettore appassionato di Ferrara, non che lo condivido. Esattamente come ho una serie di appunti da fare a Gabriele, che cercherò di tenere nei limiti della leggibilità, concentrandomi sul tema scuola (preannuncio però la prossima pubblicazione di un post sulla stessa linea d'onda riguardo all'omosessualità, dal titolo "Straight pride").

Tolto l'argomento morale secondo cui la Chiesa è altrettanto legittimata di chiunque altro a chiedere aiuti statali, mi sta molto poco bene che la prima li ottenga in virtù di una pressione politica ben conscia della propria influenza sui politici. Soprattutto, il discorso dei finanziamenti alle scuole private è sempre stato erroneamente spostato sul perenne confronto laici vs. religiosi, trascurando i due noccioli della questione.

Punto primo, le scuole cattoliche attraggono in gran parte d'Italia (almeno nelle grandi città che conosco io) i figli di famiglie agiate, che spesso mandano lì i loro figli più per la garanzia di un ambiente protetto da troppa mescolanza sociale che per convinzioni religiose. Punto secondo, in una società irrimediabilmente multi-culturale, il trattamento privilegiato a scuole private di una determinata confessione crea l'esatto contrario della integrazione, ovvero la separazione in società parallele. Non tanto per l'educazione in sé, quanto per il vero valore della scuola, ovvero lo strumento di socializzazione comunitaria per eccellenza. Dove se non dalla scuola, un ragazzo conosce tutte le possibili forme del diverso da sé (di pelle, di religione, di lingua, idee etc)?

Dunque, chiede Gabriele, vi pare strano che i cattolici chiedano scuole cattoliche? No, non mi pare strano, ma mi pare una colossale cazzata concedergliele!! Anche perché poi condanniamo fermamente quell'oscurantista di Erdogan che incomprensibilmente nel suo Paese a maggioranza musulmana concede generosi finanziamenti alle scuole musulmane. Vi pare strano?

Chiedo scusa per la lunghezza...ma potevo fare molto di peggio!

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Scusami sai ma io ho fatto asilo ed elemntari dalle suore canossiane e mi permetto di dirti che la mia famiglia non è particolarmente agiata. Semplicemente le suore offrivano il tempo pieno a dispetto della scuola pubblica.Inoltre facevano sconti speciali per le famiglie indigenti, regalando persino i buoni pasto. Quindi non prestiamoci a eccessive semplificazioni,e te lo dice una che non difende certo la Chiesa. Inoltre il verbo "oscurare" ricorre troppo spesso in questo blog, quando invece i privilegi di cui ci dovremmo preoccupare non sono più quelli nei confronti dell'Ecclesia, ma altri... i provilegi concessi sono spesso strumentali( leggi Gabriele: avere più voti) e veramente sono poca cosa. Poi la questione degli omosessuali e dell'aborto ecc, insomma le questioni etiche sono autre chose,in tal caso si potrà parlare di chiusura dogmatica e di sovrastruttura.

alfredo ha detto...

Muy bien, irriflessivo e interressato, rispondo.
su questo argomento la mia parzialita' trasborda, confesso: ho studiato in un liceo parificato domenicano e dai 14 anni ho litigato con presidi suore e compagnia per non fare la preghiera la mattina. poi sono creciuto a pane e nietzsche.

la necessita' di un contrappeso al moderninsmo - al relativismo, nel linguaggio dell'amato papa - e' essenziale, concordo. non vedo pero' perche' tale ruolo debba essere svolto da un'istituzione la cui ideologia cozza punto per punto con gli assunti piu' sudati ed alti della cultura occidentale.
forse perche' e' l'unica forza capace di mobilizzare un'attitudine morale e "sostenibile"? per l'assenza di forze capaci di farsi carico di tale ruolo senza usare un discorso "metafisico"? per il fatto che bisogna fare con cio' che si ha?
bene, vada pure. pero' cosi' i termini della questione si capovolgono. e la questione diventa: per quale motivo a giocare tale ruolo di contrappeso non c'e' che la chiesa cattolica ed il suo oscurantismo - c'e' forse un termine migliore? chiusura dogmatica calzerebbe ad una piccola setta la cui influenza sociale ed intellettuale si misura per millimetri....

Anonimo ha detto...

Alfredo a questo punto mi chiedo quale sia la tua influenza sociale o intellettuale in quanto ti servi del termine "OSCURANTISMO". Anche se mi hai argomentato la scelta del termine, non la condivido. E' vero, non credo di avere influenza sociale. Ma ti chiedo:se infarcissi il commento di termini astratti e filosofici, avrei più influenza intellettuale? Sono la ragazza di gabriele, ho scoperto questo blog per caso. Credo che G me l'abbia nascosto per evitare di "perdere gli amici in internet"..per cui adieu o lui perderà gli amici.

Federico ha detto...

Scusa Olga, ma non mi pare che qui nessuno abbia mai minacciato 'vendette trasversali' per aver dato la tua opinione. In termini divulgativi o filosofici che uno preferisca, questo blog è fatto apposta per aprirsi alle idee di tutti - figuriamoci, se non alle persone più care per gli autori stessi.

Mi sembra piuttosto che tu abbia frainteso il riferimento di Alfredo alla scarsa 'influenza sociale ed intellettuale' come un attacco personale, mentre Alfredo la riferiva alla sua spiegazione di 'oscurantismo' che, data la grandezza dell'influenza della Chiesa, non potebbe essere ridotto ad un termine più debole, come se si parlasse di una 'setta' di scarsa influenza.

Diamo per favore per scontato che il disaccordo non tracima in alcun caso in un riferimento personale. Lo stesso valga per gli 'irriflessivi e interessati', ovviamente!

Anonimo ha detto...

ops, perdonate le manie di protagonismo...ma oscurantismo e chiusura dogmatica non sono sinonimi che differiscono in intensità, designano differenti significati. Ti ringrazio della spiegazione ma io continuo a ritenere che il termine sia confacente a ciò che penso e niente affatto inerente a piccole sette. Anzi lo ritengo maggiormente preciso, mentre "oscurantismo" è un po' troppo generico. Per essere ancora più chiari: 1)oscurantismo mi sta antipatico perchè finisce in -ismo, senza essere un movimento artistico-culturale 2)l'approssimazione del termine,rende il fenomeno in sè troppo, troppo grave. Credo che il termine fosse adatto per Marx; di contro, allo stato attuale delle cose, vedo "oscuro" il potere delle televisioni.So che l'argomento è la Chiesa, ed è vero quello che voi dite..ma nei fatti, si traduce più in cosmetica che altro.Insomma, non bisognerebbe accanirsi contro i privilegi della Chiesa, che non ha più questo gran potere mediatico(vedi i risultati elezioni UDC), ma contro chi veramente ha potere e ha tutto (conflittini d'interesse).

Anonimo ha detto...

mi sono accorta che ho scritto "in sè" con l'accento è sto male. Mi correggo. Ah, continuerò a scrivere sotto mentite spoglie..tanto oggi ho provato che non mi si riconosce.(vero Gabri??)

Gabriele ha detto...

Ehm...mi sento vagamente al centro dell'attenzione. Vi presento Olga, sebbene in grave ritardo! Cmq sia ben chiaro, qui nessuno ce l'ha con nessuno.

Da parte mia un paio di considerazioni. Primo: caro Alfredo, come fai a dire che la Chiesa è "un'istituzione la cui ideologia cozza punto per punto con gli assunti piu' sudati ed alti della cultura occidentale"? Cioè, capisco il trasporto personale, ma non ti sembra di esagerare? Aspetto spiegazioni.

Secondo: Federico, mi dici che le scoule cattoliche sono elitarie. Può darsi ma...andiamo, non ci sono forse scuole pubbliche altrettanto elitarie? Il liceo classico pubblico è molto più elitario che un istituto tecnico privato. Parlo per esperienza diretta. Il tuo mi sembra un argomento un pò ammuffito.E poi proviamo a rovesciare il problema: se lo Stato erogasse più fondi alle scuole cattoliche queste sarebbero meno elitarie e tutti, e non solo i ricchi, avrebbero il diritto di scegliere dove far studiare i loro figli. Non dico che sia la soluzione ideale. Io per primo sono uno strenuo sostenitore della scuola pubblica. Ma proviamo a spaziare colla mente, senza soffermarci su posizioni troppo standardizzate.

Anonimo ha detto...

Rispondo piu' tardi, sorry. giornata del cazzo - lavorare di mattina? ma con chi credono di avere a che fare? gli faccio vedere io, sigaretta ostruzionistica adesso.

Anonimo ha detto...

Olga, scusa l'ambiguita', ho scritto il commento al lavoro ed avrei potuto essere piu' preciso...
chiusura dogmatica e' alla lettera piu' esatto; oscurantismo pero' ha un valore denotativo piu' forte, chiama in causa le conseguenze di tale chiusura dogmatica sulla comunita'dei fedeli.
d'altra parte -ismo non e' che si applichi solo a movimenti artistico-culturali; e' divenuto un semplice modo di creare sostantivi dagli aggettivi (pragmatismo, fancazzismo..:)


Gabriele, non mi riferisco ad assunti morali ma epistemologici.
L'europa ha "inventato" il metodo scientifico - la piu' grande emancipazione nella ricerca della verita'- col sudore di molte fronti.
non dico che cio' sia un valore in se, ne' nego che sia alla base della deriva relativistica. pero' non vedo per quale motivo alla guida di un movimento di contrappeso al totale "laissez-faire, aller, penser, baiser" ci debba essere un istituzione che utilizza un discorso "metafisico", che in definitiva non sa come risolvere le questioni piu' spinose se non ricorrendo ad un discorso che e' piu' una fuga/negazione dal problema che una maniera di affrontarlo (si parlava d omosessualita': la questione sociale/normativa si trasferisce sul piano ideologico/morale; si avanza per divieti piu' che per analisi)



Come scrivono Olga e Federico, l'influenza della chiesa sulla politica e' in qualche modo diversa da quella morale/spirituale, e ci sono cose ben piu' scandalose in politicis. pero' Berlusconi non e' un mostro raro comparso per caso nel panorama italiano. trovo che la congerie politica del dopoguerra, le maniere ex-lege di spartire il potere (tra stakeholders, mi viene da dire..), hanno non poco stimolato l'apparizione del nano.
ed in tale congerie la chiesa ha giocato un ruolo importante (non sono Pasolini, non dico: so tutti i nomi - perche' non li so; dico che, autorita' morale/spirituale, avrebbe potuto la chiesa giocare un ruolo diverso)

quindi il tema che mi ritorna e': l'influenza politica della chiesa sulla societa' italiana.

attendo lo straight pride per ulteriori commenti equivoci

Anonimo ha detto...

Alfredo la mia considerazione sull'ismo era puramente estetica, conosco i meccanismi della morfologia italiana. Insomma era un po' ironica, considera seriamente slo gli altri punti.

Gabriele ha detto...

Ciao a tutti...sono sul posto di lavoro, sfinito. Buttero' solo un'ulteriore, ennesimo, sasso nello stagno.

Cerchiamo di analizzare la storia politica (e non) del nostro paese con occhio imparziale. Certo, la Chiesa ha sempre avuto una forte influenza e sappiamo tutti perche'. Ma tanto per fare un'esempio: la P2 mica era fatta dai vescovi! La massoneria in Italia ha giocato (e continua allegramente a giocare) un ruolo ben al di sopra di quello della Chiesa. Ma come sempre, questo non lo dice quasi nessuno.

Please think about it.

Anonimo ha detto...

Nel caso in cui si parli di epistemologia, a partire dalla rivoluzione copernicana, ti dò atto che si possa parlare di oscurantismo.Anche se sinceramente ritengo che, nonostante le posizioni integraliste della Chiesa siano spesso sbagliate, dovremmo andarci con i piedi di piombo quando la rivoluzione scientifica diventa anche una rivoluzione etica (vedi colonazione ecc). Però non è corretto parlare di oscurantismo quando si parla di diritti agli omosessuali: in tal caso sono oscuranti tutte le sovrastrutture, anche lo Stato, indipendentemente dalla Chiesa, o no? Lancio un sasso e mi piacerebbe sentire la vostra opinione.

Anonimo ha detto...

Aggiungo al commento di Gabriele che la P2 ha fortemente contribuito alla scalata di Silvio...era Federico o Alfredo che diceva di riflettere sulla congerie? Ma..la P2 si faceva forza di di un cattolicesimo estetizzante al sapore di DC(che non ha nulla a che fare con il messaggio cattolico).

Anonimo ha detto...

non volevo nè fare un unico fascio - tipo P2 --> Chiesa - nè escludere dalla questione la loggia. mi scuso per l'omissione -
fra un po' il sismi ci oscura (...).

sulla questione omosessuale, c'è Federico che ci ha promesso un post.

a presto discutendo

Federico ha detto...

lo sapevo che non avrei dovuto mai parlare di quel post...ci perderò le mie prossime nottate!